Aprile, 2023

07Apr21:0023:00Anche i sogni impossibiliIL XV° ottomila21:00 - 23:00 Stradone Farnese, 39, 29121 Piacenza PC

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Chi sono io?
Questo sembra chiedersi, senza timore, da sempre, Fausto De Stefani.
La risposta è facile, potremmo dire noi: Fausto De Stefani è il secondo alpinista italiano e sesto al mondo ad aver scalato tutti i 14 ottomila. Quindi va da sé: Fausto de Stefani è un alpinista. Meglio: uno dei più forti alpinisti al mondo. Ma sarebbe una risposta sbagliata.
Fausto non si definirebbe mai così. Semmai l’alpinismo lo ha aiutato e spinto a domandarsi con più intensità e precisione la stessa domanda: chi sono io?
Non sono tanto le imprese a definirlo, non è tanto il cosa ha fatto in montagna, ma piuttosto il come lo ha fatto.
Fausto ha sempre guardato alle montagne come a un mezzo, mai come a un fine. Un tramite per conoscere il mondo e – questa si un’ impresa – conoscere se stessi.

Le montagne sono state il coronamento di un sogno, ma solo uno dei tanti che popolano il suo animo.
Contadino, carrozziere, escursionista, alpinista, fotografo, ambientalista, attivista, Fausto è un sognatore da sempre. Fina da quando, bambino, ascoltava le storie di Mandelo, un vecchio vagabondo della bassa mantovana, che incantava i bambini delle cascine con i suoi racconti. “Salite sulla mia mongolfiera”, diceva loro, e quella voce capace di dialogare con il vento e con
i fiori, li trasportava nei più remoti angoli del globo.
Da quella mongolfiera, spinta dal vento della fantasia, Fausto non è mai sceso. È da quella speciale prospettiva tra sogno e realtà che ha visto il mondo, le persone che lo abitano e le diverse culture che lo popolano.
Ripercorrere la strada di Fausto dunque, significa non solo conoscere la storia di uno dei più forti e determinati alpinisti del mondo ma, soprattutto, immergersi in una visione del mondo. Una visione che mette in cima alla scala delle priorità sempre l’uomo, le sue fragilità, le sue ambizioni, i suoi sogni e le sue contraddizioni.
Ovunque Fausto sia andato ha sempre cercato di lasciare un segno, di comprendere la cultura del luogo, incontrare le persone, stringere relazioni, rispettare l’ambiente. Un percorso umano, molto prima che alpinistico, coronato dalla sua impresa più grande, forse l’unica di degna di portare quel nome, il suo XV° ottomila: la realizzazione della Rarahill School, una scuola
in Nepal, nella valle di Katmandu. Un gesto di senso, concreto, duraturo, al servizio dei bambini e dei ragazzi di quel paese che tanto gli ha dato.
Ma Fausto non si è fermato. Ha continuato a scalare le vette dei suoi sogni fino a vederne realizzato un altro: “La collina di Lorenzo”, la sua dimora incantata. Lì, su quella piccola altura tra Brescia e Mantova, giungono bambini da tutta Italia, per imparare a conoscere la natura e l’ambiente. Tutti riuniti attorno a lui, mentre li porta in volo, sulla stessa mongolfiera che fu di Mandelo, ad esplorare il mondo.
Bonatti, alla fine della sua carriera, si dedicò a quello che lui chiamava alpinismo orizzontale, nel caso di Fausto possiamo parlare senza sbagliare di alpinismo umano.
La storia di Fausto supera di gran lunga i confini della montagna. Parla alla fantasia e alla capacità di sognare del bambino che dimora in ognuno di noi. E parla agli adulti che siamo o che diventeremo, che si dibattono nel trovare un senso alle proprie azioni e alla propria vita.

Compagnia Slegati, presenta lo spettacolo dedicato a Fausto De Stefani: Il VX° ottomila.
Negli ultimi 10 anni la compagnia, con i due spettacolo (S)legati e Un alt(r)o Everest ha realizzato più di 400 repliche su tutto il territorio nazionale, da Bolzano a Catania, esibendosi in teatri, rifugi, prati d’alta quota, falesie, boschi, sedi C.a.i. e S.a.t. e svariati festival o iniziative legati alla montagna. Ha inoltre organizzato dal 2015 al 2018 il festival “Teatro delle Dolomiti” tra i rifugi del territorio Ampezzano e del Cadore.

Costo

Ingresso gratuito

Ora

(Venerdi) 21:00 - 23:00

Luogo

Sede CAI Piacenza

Stradone Farnese, 39, 29121 Piacenza PC

Organizzatore

Serate culturali0523 331694 info@caipiacenza.it

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