Rocca del Prete, Appennino, 1500 mt circa, roccia ofiolitica, esposizione Sud-Ovest, un salto roccioso di 200 mt sulla cui parete si arrampica da circa sessanta anni. A fine estate la Rocca è sempre stata teatro del Rokkaraduno, un raduno di arrampicata organizzato dalla nostra sezione e dedicato a tutti gli appassionati alpinisti che vogliono ritrovarsi per una due giorni di scalata assieme e di chiacchiere intorno al fuoco la sera.
Il Rokkaraduno ha avuto anni di grande affluenza e mitiche maratone di scalata non stop, in cui si scalava per due giorni ed una notte senza mai fermarsi. Negli ultimi anni l’evento ha perso un po' di interesse, sul prato la sera si vedevano sempre meno tende, nonostante il “pubblico” dell’arrampicata sia cresciuto negli ultimi anni. Probabilmente il “nuovo mondo” dell’arrampicata è più interessato ad un altro tipo di esperienza, con gradi tecnici più elevati ma in ambiente più comodo.
La domanda che ci siamo posti è stata quindi “ha ancora senso valorizzare un luogo come la rocca?”.
Per rispondere a questa domanda quest’anno proviamo a rilanciare il rokkaraduno organizzando una garetta, senza però stravolgere la formula originale del weekend da passare in compagnia scalando liberamente.
Una garetta non competitiva che consiste nello scalare più vie possibili nell’arco della giornata con premi simbolici per i vincitori e premi ad estrazione per gli altri partecipanti.
Il risultato ha premiato gli sforzi organizzativi, tra sabato e domenica circa una quarantina di persone hanno raggiunto il prato e circa la metà hanno partecipato alla garetta della domenica. I vincitori delle due categorie, appeninisti ravanoni (vie sotto il 6a) e tiratacche muschiate (vie sopra il 6a) sono stati premiati con una maglietta autografata in diretta dall’emerito Lucio Calderone che di Rocca se ne intende.
Tra i partecipanti c'erano habitué della rocca ma anche nuove leve, con alcuni di loro che non avevano mai visto la parete, a dimostrare che l’interesse verso questo tipo di evento e la Rocca esistono ancora !!! Sicuramente la rocca non diventerà mai una destinazione nazionale dell’arrampicata e non può competere per numero e bellezza degli itinerari con mete più blasonate, ma se vista con l’ottica giusta e frequentata nei periodi giusti è un luogo che merita di essere frequentato da tutti gli appassionati di montagna dei nostri appennini.
Gli itinerari aperti negli anni rappresentano una perfetta palestra per la montagna, hanno la lunghezza giusta per impegnarti senza chiedere tutta la giornata, son ben protetti a spit ma necessitano di una buona lettura dove la roccia non è sempre perfetta, proprio come succede in montagna. Ogni giornata in rocca ti insegna qualcosa e torni migliorato come alpinista ogni volta.
Abitiamo nel cuore della pianura e le montagne dobbiamo guadagnarcele, con ore di autostrada e sempre da forestieri in transito. Ecco la rocca del prete è la nostra montagna di “casa”, un posto dove la storia alpinistica parla dialetto piacentino, magari non è la montagna che ci meritiamo ma è la montagna di cui abbiamo bisogno per allenarci e spaccare i culi in giro per l’arco alpino.
Ci vediamo al Rokkaraduno 2023 più di prima meglio di prima.