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Una nuova guida dedicata alla Via degli Abati sarà in edicola con Gazzetta di Parma a partire dal 16 maggio e distribuita nelle province di Parma e Piacenza.
Il volume, edito dalla Sezione di Parma del Club Alpino Italiano, in collaborazione con il CAI di Piacenza e l’associazione Via degli Abati, è il primo di quattro libri edicati ai Cammini storici dell’Appennino parmense, che formeranno un’inedita collana che prevede nei prossimi mesi la pubblicazione dei volumi dedicati alla
Via Francigena (13 giugno), alla Via Longobarda (18 settembre) e alla Via di Linari (16 ottobre).
Le guide sono tutte realizzate da Andrea Greci, autore, giornalista e fotografo armense, autore di oltre 50 libri dedicati alle montagne italiane e all’Appennino emiliano: i piacentini lo hanno conosciuto in un paio di serate inserite gli scorsi anni nel calendario delle serate culturali del CAI.
La Via degli Abati, così denominata perché collegava Pavia e Pontremoli, attraverso Bobbio, Bardi e Borgotaro e seguendo l’importante direttrice delle fondazioni dipendenti dal monastero di San Colombano, valica il crinale attraverso i passi del Borgallo e del Bratello per poi raggiungere la Lunigiana e ricongiungersi alla Via Francigena.
La via ebbe notevole importanza in epoca longobarda (soprattutto prima della loro conquista dei valichi più orientali dell’Appennino) ma mantenne per secoli la sua rilevanza come via più diretta per raggiungere la Toscana da Piacenza e dalla bassa lombarda occidentale. Il volume, che si sviluppa in 112 pagine, è agile e maneggevole ma nello stesso tempo ricco di fotografie, dettagliato nelle descrizioni e accurato nella veste grafica; descrive le 5 tappe tra Bobbio e Pontremoli, con schede tecniche, cartine, fotografie e soprattutto le relazioni del percorso, interamente provato sul campo dall’autore e comprensivo delle varianti.
Quando la sezione di Parma ci ha coinvolto in questo progetto, consapevoli del ruolo che il CAI può e deve svolgere nel campo della divulgazione, abbiamo voluto esserle al fianco per il capitolo dedicato alla Via degli Abati che transita nelle nostre valli Trebbia e Nure. Il lavoro nel suo complesso metterà a disposizione degli appassionati un racconto ancora più efficace delle possibilità che i nostri territori offrono all’escursionista.
E d'altronde questo è quello che può fare la nostra associazione tramite i suoi volontari per valorizzare l’Appennino: studiare, informare, divulgare e allo stesso tempo manutenere la viabilità minore. Un sincero grazie a chi si impegna per questo … al di là della sezione di provenienza.
Proprio per questi motivi la partecipazione della sezione di Piacenza a questa iniziativa, oltre al fattivo supporto editoriale, vuole essere anche un piccolo esempio pratico di come si possa fare rete, collaborando al di là dei protagonismi e dei campanili. Perché, come qualcuno spesso ci ricorda, le creste delle montagna non sono confini ma cerniere. Proveremo a ricordarlo più spesso.