I Ghiri (e un castoro ubriaco) in Val Chisone
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"Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi", ecco forse è un po' eccessiva ma questa citazione di Blade Runner è la prima cosa che mi viene in mente pensando al corso ghiaccio che ho appena frequentato.
Alla prima uscita del corso, la prima volta che mi sono affacciato sul ghiacciaio dell'Adamello ho davvero provato un senso di sopraffazione al cospetto di un luogo veramente speciale, totalmente diverso da tutto ciò a cui siamo abituati ogni giorno.
E proprio in questa sua diversità sta la difficoltà, è molto facile perdersi in questo mare di bianco e senza la giusta preparazione tecnica è impossibile ridurre i pericoli che i ghiacciai nascondono.
Il corso ghiaccio rappresenta un vero lasciapassare per entrare in questi ambienti insegnando a muoversi in sicurezza e soprattutto autonomia in alta montagna. Grazie a serate teoriche ma in gran parte ad uscite in montagna si impara a mettere in pratica le migliori tecniche alpinistiche per muoversi su ghiaccio.
Il corso insegna anche il rispetto per i ghiacciai in quota, ti fa capire come siano delicati nella loro maestosità, e come queste ultime zone incontaminate rappresentino l'ultimo vero patrimonio naturale. Vedere e toccare con mano quanto si siano ritirati negli ultimi 10 anni ti fa prendere coscienza di come possa essere fragile il nostro pianeta, ed è per questo un'esperienza che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita.
Ma il vero motivo per frequentare il corso e andare in alta montagna è che arrivare alle pendici del ghiacciaio imbragarsi, legarsi, mettere i ramponi e prendere in mano la piccozza da sempre la sensazione di partire per una grande avventura ed è qualcosa che non stanca mai...
Luca