Caro Presidente,
mi permetto di ringraziarti a nome dei CAI di Antrodoco e di Amatrice, e a nome di tutti i soci delle diverse sezioni che hanno partecipato al ponte lungo 31 ottobre - 4 novembre 2018 per scoprire l'Appennino Piacentino e la vostra accogliente città. Eravamo una folta rappresentanza: Amatrice e Antrodoco, ma anche i CAI di Rieti, Roma, Novara, Vicenza, Potenza, Vimercate, quindi il Nord, il Centro e il Sud d'Italia, tutti a conoscere il vostro territorio! Grazie all'impareggiabile Margherita Boselli, simpatica collega di scuola ed espertissima Operatrice Naturalistica fresca di titolo CAI, grazie all'attenzione autentica per tutti gli ospiti di Silvia Chiapponi, fuori e dentro le due escursioni in ambiente montano, abbiamo passato dei giorni con voi davvero indimenticabili. Tutti soddisfatti, sia gli escursionisti sia coloro che hanno vissuto la parte turistica. Sapete raccontare il territorio in modo eccellente, avete saputo farcelo vivere, abbiamo sperimentato insieme tantissime e diversificate esperienze, abbiamo ammirato e gustato tutto il concentrato migliore che c'è nei vostri luoghi, per noi non proprio a portata di mano, ma per questo più avvincenti, più curiosi, più unici. Vi siamo riconoscenti per ciò che ci avete mostrato, per i doni che avete riservato ad ognuno di noi, per il calore umano e la simpatia, per come tutto questo si è svolto. Ripeto: l'esperienza è stata molto al di sopra delle nostre aspettative!
Un ringraziamento di tutto cuore va al CORO del CAI di Piacenza, per molti di noi una scoperta, davvero bravissimi, coinvolgenti, comunicativi. Ma è importante che oltre a ringraziare tutto il Direttivo, i nostri collettivi ringraziamenti vadano anche a tua moglie Silvia, una sorta di discreto angelo custode presente e accogliente, a tutti soci del CAI di Piacenza che non hanno mai smesso di brindare alla salute di tutti noi, all'Hotel Ovest (nel quale ci siamo trovati benissimo), alle guide sulla città, e dulcis in fundo all'imprenditore Locatelli che con mia profonda sorpresa ci ha accompagnati personalmente a visitare e a capire soprattutto quel geniale progetto che è il suo Museo della Merda a Castelbosco. Personalmente sono felice di avervi convinto che visitarlo valesse la pena, e spero tu possa fare altrettanto con i piacentini soci CAI. Se tutti gli affermati imprenditori italiani dessero un valido apporto per la sostenibilità ambientale e per la crescita culturale con idee e visioni originali, significative per le future generazioni, tutti noi potremmo ben sperate nel futuro che mio malgrado vedo un po' cupo. Negli anni Sessanta si diceva "una risata vi seppellirà", subito dopo "l'Arte cambierà il mondo", noi del CAI diciamo "la Montagna unisce", ora delle volte e con amarezza aggiungiamo "e il CAI divide...". Ecco: mi piace pensare che questa esperienza con voi si stata occasione per riflettere in positivo sul valore dell'associazionismo concreto, fuori da ogni retorica. Bisogna spendersi per il CAI facendo passi “accanto” e proponendo cose nuove, portando acqua e linfe vitali, rendendo forti lo scambio di punti di vista, l'accoglienza e la partecipazione, mettendo al centro ogni socio. Questo è il mio punto di vista, che spero potrò riuscire a mettere in pratica anche nel tempo a venire organizzando esperienze intersezionali di alta valenza paesaggistica, culturale, artistica.
Vi abbraccio, vi aspettiamo
Ines Millesimi, socia del CAI di Amatrice