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La stagione delle Serate Culturali del Cai di Piacenza si è chiusa il 1 Giugno con un avventuroso viaggio in mari inospitali e terre di ghiaccio.
Un viaggio emotivo e coinvolgente. Questo è stato lo spettacolo "Endurance – Un racconto vero" che si è svolto nel salone della sede Cai piacentina.
Due attori, Dario Spadon e Sabrina Fraternali, hanno narrato la drammatica vicenda della spedizione Imperiale Transantartica, partita nel 1914 dal Regno Unito a bordo dell’Endurance.
Hanno dato voce a quell’equipaggio che ha visto la propria nave affondare stritolata dal ghiaccio, uomini che hanno resistito all’inverno con la caparbietà di chi sa di non avere alternative, che si sono affidati al coraggio di un grande esploratore, Ernest Shackleton, partito su una scialuppa di sette metri insieme ad altri cinque compagni per raggiungere la Georgia del Sud e organizzare una spedizione di soccorso.
Dario, che ha firmato testo e regia dello spettacolo, ha scelto di raccontare questa straordinaria avventura immergendo gli spettatori nell’oscurità, lasciando a voci narranti, immagini e musica il compito di occupare tutto lo spazio. Il viaggio incredibile ed emozionante di questi uomini di inizio ‘900 si rivela in tutta la sua umanità fatta di paure, angosce, disperazione, ma anche di sogni e coraggio. Mentre le voci di Dario e Sabrina fanno emergere il racconto dal mare turbolento dell’Oceano, le note delle musiche evocative del compositore Marcello Fera rimbalzano sulla crosta ghiacciata, la cui gelida presenza incombe grazie alle immagini proiettate, scatti di Frank Hurley, fotografo ufficiale della spedizione.
Ma come mai le fredde acque dell’Antartide sono riuscite ad invadere una sede Cai? Cosa accomuna il mare e la montagna, l’esploratore e l’alpinista? Una risposta la si potrebbe trovare in quel desiderio di avventura, di ignoto, di natura che spinge gli uomini ad affrontare sfide in cui mettono in gioco innanzitutto loro stessi, i loro limiti e non tanto (o non solo) per il piacere di superarli, ma forse per arrivare a scoprirli e comprenderli. A ciò probabilmente si aggiunge l’universo di sentimenti e di risorse che l’animo umano deve saper affrontare e a cui deve poter attingere per lottare e sopravvivere, ma anche per poter realizzare un sogno, lungo una linea di roccia o ondeggiando in bilico tra onde minacciose.