Finisce così la premessa al libro appena pubblicato dai fratelli Zerbini, in promozione in questi giorni anche allegato con il quotidiano Libertà. In realtà è stata una delle poche occasioni in cui gli autori sono rimasti senza immagini perché proprio la loro ultima opera è una selezione di parte delle loro foto, di quelle che meglio di altre parlano da sole. I due fratelli fotografi, definiti anche “romanzieri naturali”, mostrano tutta la loro capacità di narrazione proprio partendo dalle loro foto naturalistiche, cioè fotografia della natura non in condizioni controllate (spesso le immagini pubblicate sulle riviste sono ottenute in riserve o in luoghi dove gli animali sono abituati alla presenza dell’uomo e addirittura ad essere alimentati da lui).
Hanno concentrato la maggior parte dei loro sforzi sul lupo, dapprima intravisto nel Parco Nazionale d’Abruzzo e poi finalmente ripreso nell’Appennino parmense, reggiano e modenese. Il lupo ha esercitato su di loro un fascino culturale, per quello che ha sempre rappresentato come figura fiera, libera e feroce, ma anche naturalistico; ne è una riprova la prefazione del Prof. Danilo Mainardi in cui si afferma che oggi la sua presenza è rassicurante perché un predatore significa equilibrio e stabilità per le comunità biologiche di ogni sistema naturale.
Il libro è popolato di tutti gli animali che condividono il bosco con questi predatori: tassi, istrici, volpi, cinghiali, cinciallegre, pettirossi. Tutt’intorno boschi di faggi e carpini, colti frequentemente alla luce dell’alba o al calore del tramonto.
I fratelli Zerbini non porteranno solo le immagini riprese davanti all’obiettivo, ma sveleranno anche un aspetto dietro l’obiettivo poco noto al pubblico: le trappole fotografiche. Sono sistemi per fotografare un soggetto senza il bisogno del fotografo; un concetto semplice a parole, che si traduce nel complicato sforzo del fotografo di previsualizzare l’immagine perché non potrà intervenire al momento dello scatto. Gli accorgimenti tecnici per far fronte alle condizioni di luce, alle intemperie, alle temperature rigide della notte dell’inverno, al passaggio di animali troppo curiosi e distratti sono molti…