Maurizio Lazzarini, nato a Codogno nel 1971, inizia la sua carriera agonistica nel mondo motociclistico e si avvicina al ciclismo, alternandolo al nuoto e alla corsa, solo nel 2000 giusto per la preparazione atletica.
Il passaggio ai pedali però è rapido e la sua attenzione si sposta completamente verso il mondo delle ruote grasse abbandonando i motori. L’orizzonte si amplia, il livello anche e le gare, inizialmente solo a livello locale, lo portano a competere sugli sterrati nazionali e poi europei.
L’esperienza e le sue caratteristiche fisiche lo portano a privilegiare le gare dai percorsi più lunghi e che lo impegnano per diverse ore. Numerose sono le partecipazioni e le soddisfazioni alle competizioni italiane ed estere più dure, fino ad arrivare alla Bike Transalp, corsa nel 2008 e nel 2009: questa è sicuramente tra le gare più dure in assoluto di mountain bike dove in 8 giorni si parte dalla Germania e, attraverso le Alpi, si arriva a Riva del Garda con nelle gambe circa 600 km di sentieri e 19.000 metri di dislivello.
Nel 2010 si butta su una gara estrema: la Naturaid in Trentino. Per chi non segue il mondo della MTB, ma conosce la montagna e la fatica, bastano questi numeri: 408 km di sterrato, 15.000 metri di dislivello, tempo totale 44 ore e 50 minuti. Ciò che la rende feroce è che è no-stop, cioè si dorme solo se e quando la fatica ti butta a terra. Lazzarini l’ha conclusa al secondo posto solo per un problema meccanico occorsogli nel secondo giorno dopo essere stato al comando nella prima giornata e dormendo “ben” 4 ore, le restanti 40 ore e rotti le ha passate spingendo…
Le gare gli sono rimaste nel DNA, ma un nuovo modo di affrontare la mountain bike lo ha avvicinato negli ultimi anni ai viaggi in solitaria, la bici come mezzo per conoscere ed esplorare. Questi alcuni dei suoi viaggi: nel 2010 la Corsica come approccio facile, nel 2011 l’Islanda con tappe in autonomia tra lunghe distanze e climi impegnativi, nel 2015 l’obiettivo di attraversare i Pirenei dal Mediterraneo all’Atlantico, però un grave incidente fisico l’ha bloccato. Un pronto recupero gli ha consentito comunque di cimentarsi in qualche “giretto” in Valfurva e nel Vallese.
Per la nostra sede, Lazzarini presenterà la “grande traversata delle Alpi”: lo ha visto coinvolto tra il 2012 e il 2014 (perché aveva a disposizione solo una decina di giorni ogni anno), in un viaggio massacrante tra Ventimiglia e Trieste, in solitaria, a cavallo dei confini di Italia, Francia, Svizzera, Slovenia, Austria, senza mai usare un mezzo di trasporto (bus, funivie, seggiovie ecc), tra parchi nazionali, cime imponenti, sentieri della grande guerra, valli selvagge e altre arricchitesi con il turismo. 26 giorni totali in sella ad una MTB super leggera, sulle spalle uno zaino con il minimo indispensabile – e spesso anche la bici stessa – , le notti nei rifugi di montagna o in piccoli alberghetti.